714px 994 Bartolomeo Passerotti Portrait dEgnazio Danti        

L’Istituto Comprensivo è intitolato a Egnazio Danti, vescovo di Alatri dal 1583 al 1586.Fu persona singolare per l’intelletto, geniale per le intuizioni, poliedrico per la cultura.
Il Pontefice Gregorio XIII stimava Danti tanto da tenerlo “vicino” a Roma nominandolo vescovo di Alatri il 14 novembre 1583. Anche nella Città di Alatri il Danti manifestò il suo genio: si pose alla ricerca delle reliquie del Patrono S. Sisto e le ritrovò, nel marzo 1584. Nello stesso anno 1584, indisse un sinodo, il consiglio generale del Clero della Diocesi di Alatri, e le decisioni che furono prese le fece stampare in un volume nell’italiano del tempo. Tra le deliberazioni lì definite, precedendo l’editto di Saint – Claud voluto da Napoleone Bonaparte, impose al punto 55 delle Costituzioni sinodali “che i cadaveri non fossero seppelliti più nelle chiese, ma nei cimiteri”. Salito al soglio pontificio, Sisto V, succeduto a Gregorio XIII nell’aprile del 1585, volle far innalzare in Piazza S. Pietro l’obelisco che Caligola aveva fatto trasportare da Eliopoli a Roma. Fu chiamato il nostro vescovo a collaborare con l’architetto Domenico Fontana: Danti studiò il progetto per innalzare l’obelisco e disegnò alla sua base uno gnomone con i segni dello zodiaco, per osservare gli equinozi e i solstizi. Il 10 settembre 1586 l’opera fu compiuta, l’obelisco fu innalzato.
Il domenicano poteva tornare alla sua Alatri, ma nel viaggio di ritorno si ammalò, per un’infiammazione bronco – polmonare e non guarì; quasi avesse sperimentato tutto, moriva ad Alatri il 19 ottobre 1586, a poco più di cinquanta anni. Fu sepolto sull’acropoli di Alatri, ma le mura che da secoli la cingono custodiscono ancora il segreto della sua tomba.