Locandina dell'evento
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Il 6 marzo al Teatro De’ Servi di Roma, a pochi passi da Fontana di Trevi e da Piazza Colonna affacciato su via del Tritone, la Dirigente Scolastica Raffaella Carrubba con alcuni docenti e una rappresentanza di studenti delle classi terze della Scuola secondaria di primo grado hanno assistito allo spettacolo teatrale "Tredicesimo piano. Il lato oscuro del web".
Una mattinata aperta anche al personale delle scuole non aderenti alla rete, che a margine dello spettacolo ha previsto un dibattito che avrà tra i relatori, insieme a Gianni La Malfa, Beatrice Pisa e il regista Sergio Cavallaro, la Dirigente Scolastica Raffaella Carrubba dell’ I.C. “E. Danti Alatri” di Frosinone scuola partner organizzativa dell’evento, la Dirigente Scolastica Elisa Giovannetti dell’I.C. Collegno III capofila del progetto “Una rete per fare comunità”, la dott.ssa Chiara Iannarilli psicologa dell’età evolutiva, la Dirigente Elisabetta Spaziani dell’USR Lazio – Servizio Ispettivo e il Personale del Centro Operativo Sicurezza Cibernetica della Polizia di Roma.
A raccontare il lato oscuro del web è stato lo spettacolo-conferenza Tredicesimo piano, scritto e interpretato da Simone Faraon per la regia di Sergio Cavallaro. Un format inedito, tra TED e teatro di narrazione, che è diventato un punto di riferimento sul tema, tanto da aver recentemente superato il traguardo delle 70 repliche. Un successo segnato soprattutto dall’interesse delle scuole e dal coinvolgimento di migliaia di ragazzi nello spettacolo e nei successivi dibattiti.
Tredicesimo piano sarà ora al centro di un importante progetto di formazione del personale scolastico voluto dalla Rete Nazionale Formazione Scuola, che ha come capofila l’Istituto Comprensivo di Caselette, diretto da Beatrice Pisa. Il progetto, coordinato dal direttore dei Servizi Generali dell’Istituto Gianni La Malfa, è partito dal Piemonte per poi toccare il centro e il sud Italia, con una data a Roma il 6 marzo e a Siracusa il 3 aprile. Il primo appuntamento si è tenuto il 24 febbraio in una cornice d’eccezione: le Lavanderie a Vapore di Collegno.
La rete rappresenta la più grande invenzione dai tempi della ruota, ma molte persone non hanno imparato ad usarla, o peggio ancora, ne fanno un uso distorto e dannoso. I social media sono diventati una valvola di sfogo in cui vengono scaricate rabbia e frustrazione, in cui le persone insultano con disarmante disinvoltura. Le fake news stanno intossicando il dibattito civile a suon di falsità dal retrogusto razzista, discriminatorio e antiscientifico.
Aveva ragione Umberto Eco a sostenere che i «social hanno dato il diritto di parola a legioni di imbecilli»? Siamo disposti a sacrificare la libertà d’espressione con la lotta all’odio online? Il cyberbullismo è più o meno pericoloso del bullismo tradizionale? Ci sono vuoti da colmare a livello normativo? Le fake news si possono contrastare? Che cos’è e come funziona il dark web?
A queste domande si cercherà di dare risposta attraverso un racconto diretto, senza fronzoli e condito da esempi chiari: scopo è quello di sensibilizzare riguardo agli aspetti più bui e meno conosciuti della realtà virtuale. L’alfabetizzazione digitale diventa necessaria in una società sempre più connessa ed esposta ai pericoli dell’“essere online”.
Lo spettacolo è un viaggio in salita, piano per piano, fino al tredicesimo: più si salirà, più si immergerà la testa nell’abisso del web per poi riemergere più consapevoli. È la consapevolezza, appunto, la chiave di volta della conoscenza. Il ritmo serrato, il linguaggio talvolta ironico e provocatorio cercheranno di mantenere viva l’attenzione durante i 75 minuti di performance.
In questo viaggio in salita, gli studenti condivideranno con i relatori presenti le proprie esperienze personali per riflettere sul difficile equilibrio tra la vita di tutti i giorni e un’esistenza digitale sempre più pervasiva. Sulla difesa della propria identità e della propria libertà da fenomeni come il bullismo, che l’impunità e la facilità di coinvolgimento tipiche di internet hanno finito per aggravare. Studenti delle classi terze di scuola secondaria di primo grado dell’Istituto comprensivo “Egnazio Danti” di Alatri (Fr) saranno i protagonisti indiscussi di una mattinata all’insegna del confronto su tematiche di notevole interesse, per una generazione che convive quotidianamente con il web e le sue insidie, e quotidianamente deve trovare il modo di difendersi. Una insidia tra tutte e per la quale l’Istituto “Egnazio Danti” sta lavorando da anni con progetti rivolti agli studenti, alla comunità scolastica, è quella relativa agli atti di cyberbullismo che si caratterizzano per la pervasitivà e l’accessibilità, la persistenza, la mancanza di feedback emotivo e il suo replicarsi in maniera vertiginosa. La pandemia ha inciso in modo notevole ed evidente nell’allentamento delle relazioni umane, dei rapporti interpersonali creando un gap dentro il quale sono confluiti inesorabilmente i comportamenti anaffettivi, la “dimenticanza del corpo”, che è invece il mezzo attraverso cui gli adolescenti vivono le proprie sfide, la solitudine disperata. Riflettere su queste tematiche ha spinto l’Istituto “Egnazio Danti” a partecipare all’evento teatrale con entusiasmo tanto dei ragazzi quanto della comunità scolastica. Portare in scena uno spettacolo che tratta tematiche così attuali e vicine agli interessi degli studenti, è una iniziativa lodevole, un modo alternativo ed efficace di entrare in contatto con contenuti così densi di significato.
Comunicato stampa scritto dalla prof.ssa Ivana Iaboni